lunedì 27 maggio 2013

ovaio policistico e tiroidite autoimmune: c'è una correlazione?

Uno studio condotto alla Ludwig-Maximillians University di Monaco in Germania, ha valutato la presenza di tiroidite autoimmune in pazienti con Sindrome dell'Ovaio Policistico (PCOS).
Lo studio ha riguardato 175 pazienti tutte con le stigmate ormonali ed ecografiche tipiche della PCOS: elevato rapporto LH/FSH, bassi livelli di progesterone, elevati livelli di testosterone, con elevata prevalenza di irsutismo nell’83%.
Nel 26,9% delle pazienti con sindrome dell'ovaio policistico sono stati rilevati elevati livelli di AbTPO (anticorpi antitireoperossidasi) e AbTg (anticorpi anti-tireoglobulina), rispetto all'8,3% dei controlli.
All'esame ecografico, il 42,3% delle pazienti con PCOS presentava la caratteristica  ipoecogenicità ghiandolare tipica delle tiroiditi autoimmuni.

martedì 2 aprile 2013

Approfondiamo: integratori per la tiroide




Il prof. Bianchi illustra delle tematiche fondamentali nella cura della Hashimoto.
Egli ritiene che oggi l'approccio al discorso tiroiditico sia troppo superficiale.
La maggior parte degli endocrinologi diagnostica semplicemente lo stato di ipotiroidismo che spesso  accompagna la tiroidite e non fa altro che prescrivere l’eutirox. 
Sarebbe invece auspicabile una terapia integrativa, che serve a curare la tiroidite nel problema effettivo, cioè l’infiammazione della tiroide che distrugge lentamente la ghiandola.  
Il selenio è un elemento minerale utile per la sua efficacia antiinfiammatoria (antiossidante intracellulare). Esso permette alla cellula tiroidea aggredita di difendersi e di non cadere in necrosi. 
E’ stato infatti accertato da studi effettuati in America che il processo autoimmune viene limitato dal selenio e quindi è importantissimo prescrivere ai pazienti con tiroidite autoimmune dai 100 ai 200 mg di selenio giornalmente. In più il selenio è fondamentale anche nella trasformazione dell’ormone tiroideo t4 (che è la forma inattiva dell’ormone tiroideo) in ormone t3 (che è la forma attiva) e quindi permette alla tiroide di manifestare la sua efficacia.
Altro elemento estremamente importante è la tirosina. La  tirosina è un amminoacido che è il mattone di formazione degli ormoni tiroidei. Gli ormoni tiroidei non sono altro che 2 molecole di tirosina che captano 4 atomi di iodio. quindi prima di pensare a un integrazione dell’ormone in sé diamo alla nostra tiroide il mattone con cui lei potrebbe essere capace di formare il suo ormone.
Altro integratore estremamente importante è l’omega 3. Esso ha un effetto estremamente importante di tipo antinfiammatorio.
Ultima cosa importantissima in questi pazienti: supplementare l’acido folico, la vitamine E e la vitamina B12 . Quando c’è una funzione ipotiroidea c’è un danno a livello vascolare e la vitamina B12 e l’acido folico proteggono i vasi da questo danno molto spesso innescato dall’omocisteina. 
Molti di questi elementi possono essere assunti facilmente attraverso l'alimentazione.

Con la collaborazione di Silvia M. 
su segnalazione di Manuela M.


Levotiroxina liquida

  Il Prof. Enrico Papini, Direttore UOC Endocrinologia e Malattie Metaboliche dell'Ospedale Regina
Apostolorum di Albano Laziale, descrive le modalità di assunzione della terapia a base di levotiroxina per la cura dell'ipotiroidismo, rivelando che da oggi la levotiroxina, oltre che nella tradizionale formulazione in compresse, è disponibile anche in soluzione liquida, una novità che può andare incontro alle esigenze di particolari categorie di pazienti, che hanno difficoltà ad assumere le compresse.
Grazie alla levotiroxina alcuni sintomi dovrebbero sparire: ipertensione, ipercolesterolemia, "minor brillantezza" dell'organismo: capelli, unghie e umore, mancanza di concentrazione, tendenza a non viver bene la propria esistenza.
In realtà molti malati di Hashimoto lamentano che, nonostante l'assunzione dell'ormone, i sintomi non spariscono nè si allievano. 


http://www.youtube.com/watch?v=gOO_WCCEOH8&feature=youtu.be

grazie a Manuela M. per la segnalazione

Agopuntura ed effetti sulla tiroide



Si possono trattare con l'agopuntura sia gli ipertiroidismi sia gli ipotiroidismi di media entità, ovvero tanto le tiroidi che funzionano eccessivamente o poco.

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ringraziamo Manuela M. per lo spunto

Riconoscere la tiroidite



Molti pazienti vagano da un medico all’altro senza che nessuno sembri capire cos’hanno che non va. Continuano a non stare bene ma gli esami di laboratorio sono nel range di normalità ed i medici allora dicono che è solo lo stress, o l’ansia, oppure gli anni che passano.

Quelli che seguono sono alcuni dei sintomi che spesso questi pazienti lamentano: stanchezza fisica e mentale, peso che aumenta o che non cala, colesterolo che resta alto nonostante la dieta, freddolosità esagerata, pelle secca, unghie fragili, capelli che cadono, occhi, viso e dita spesso gonfi soprattutto al mattino, stitichezza e cattiva digestione, umore malinconico o depresso, difficoltà di concentrazione, frequenti malattie da raffreddamento, cefalea, allergie, mestruazioni irregolari o dolorose, dolori muscolari e articolari…

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Ipo o iper?

La Hashimoto è una patologia tendenzialmente sotto diagnosticata (spesso rilevata nel corso di visite o esami clinici effettuati per altre ragioni).
 
All’inizio della malattia, alcuni pazienti affetti da Hashimoto attraversano una fase momentanea di iperfunzione, (che può mancare o passare in modo inosservato); in cui si possono osservare gli anticorpi in circolo che stimolano il recettore del TSH della tiroide.
I sintomi dell’iperfunzione sono molteplici:
  • cardiopalmo, tachicardia
  • nervosismo, irritabilità, irrequietezza
  • debolezza muscolare, dolore muscolare
  • tremore delle mani
  • disturbi del sonno
  • sudorazione, pelle umida e calda
  • fame eccessiva e sete
  • perdita di peso nonostante un buon appetito
  • nelle donne: disturbi del ciclo mestruale.
Sintomi dovuti all’ipotiroidismo
I sintomi di gran lunga più frequenti della tiroidite di Hashimoto sono associati alla ipofunzione della tiroide, cioè l’ipotiroidismo:
  • stanchezza, spossatezza fisica generale
  • mancanza di concentrazione, mancanza di memoria
  • frequenza cardiaca al di sotto di 70 pulsazioni
  • cardiopalmo
  • umore depresso
  • capelli secchi
  • caduta dei capelli
  • pelle pastosa e secca, (mixedema)
  • stipsi
  • intolleranza al freddo
  • aumento di peso
  • nelle donne, disturbi del ciclo mestruale
  • diminuzione del desiderio sessuale
  • riduzione dell’udito
  • espressione facciale apatica
  • cambiamento della personalità
  • ipercolesterolemia
  • gonfiore delle braccia, delle gambe, dell’addome e del viso.
I sintomi dell’ipofunzione si manifestano soprattutto nella stanchezza e nella mancanza di concentrazione. Si può notare un aumento di peso nonostante si assuma una quantità di cibo normale o ridotto.
Di solito la tiroidite di Hashimoto porta ad un aumento di peso, ma sono noti anche casi in cui, nonostante l’ipofunzione ed un adeguato o aumentato apporto nutrizionale, si verificano perdite di peso. Con una perdita di peso poco chiara si dovrebbero approfondire ulteriori malattie autoimmuni che si possono verificare insieme alla tiroidite di Hashimoto, come malattie intestinali (celiachia, ecc). Anche dopo la normalizzazione dei valori tiroidei nel sangue, in alcuni soggetti continuano i problemi di peso.
Le persone con una ipofunzione tiroidea soffrono il freddo.
Quasi regolarmente si presenta una pigrizia dell’attività del tratto gastro-intestinale, tanto che alcuni pazienti devono ricorrere ai lassativi.
Il ripetuto “addormentare” e formicolio delle mani e degli avambracci durante la notte, la cosiddetta sindrome del tunnel carpale, può essere condizionato dall’ipofunzione tiroidea.
Alcuni pazienti notano una riduzione dell’udito che si normalizza dopo la regolazione con gli ormoni tiroidei.
Molto spesso nelle donne con ipofunzione si possono presentare disturbi del ciclo mestruale e una riduzione della fertilità.

Sale iodato sì o no?


I soggetti con tiroidite di Hashimoto devono evitare l'eccessiva assunzione di iodio (che può causare

ipotiroidismo) da fonti naturali, come pesci, crostacei e alghe. Gli stessi alimenti sono invece utili in caso di ipotiroidismo conclamato.