martedì 2 aprile 2013

Approfondiamo: integratori per la tiroide




Il prof. Bianchi illustra delle tematiche fondamentali nella cura della Hashimoto.
Egli ritiene che oggi l'approccio al discorso tiroiditico sia troppo superficiale.
La maggior parte degli endocrinologi diagnostica semplicemente lo stato di ipotiroidismo che spesso  accompagna la tiroidite e non fa altro che prescrivere l’eutirox. 
Sarebbe invece auspicabile una terapia integrativa, che serve a curare la tiroidite nel problema effettivo, cioè l’infiammazione della tiroide che distrugge lentamente la ghiandola.  
Il selenio è un elemento minerale utile per la sua efficacia antiinfiammatoria (antiossidante intracellulare). Esso permette alla cellula tiroidea aggredita di difendersi e di non cadere in necrosi. 
E’ stato infatti accertato da studi effettuati in America che il processo autoimmune viene limitato dal selenio e quindi è importantissimo prescrivere ai pazienti con tiroidite autoimmune dai 100 ai 200 mg di selenio giornalmente. In più il selenio è fondamentale anche nella trasformazione dell’ormone tiroideo t4 (che è la forma inattiva dell’ormone tiroideo) in ormone t3 (che è la forma attiva) e quindi permette alla tiroide di manifestare la sua efficacia.
Altro elemento estremamente importante è la tirosina. La  tirosina è un amminoacido che è il mattone di formazione degli ormoni tiroidei. Gli ormoni tiroidei non sono altro che 2 molecole di tirosina che captano 4 atomi di iodio. quindi prima di pensare a un integrazione dell’ormone in sé diamo alla nostra tiroide il mattone con cui lei potrebbe essere capace di formare il suo ormone.
Altro integratore estremamente importante è l’omega 3. Esso ha un effetto estremamente importante di tipo antinfiammatorio.
Ultima cosa importantissima in questi pazienti: supplementare l’acido folico, la vitamine E e la vitamina B12 . Quando c’è una funzione ipotiroidea c’è un danno a livello vascolare e la vitamina B12 e l’acido folico proteggono i vasi da questo danno molto spesso innescato dall’omocisteina. 
Molti di questi elementi possono essere assunti facilmente attraverso l'alimentazione.

Con la collaborazione di Silvia M. 
su segnalazione di Manuela M.


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